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Ermal Metal, dopo la tragedia spunta il suo commento velenoso: “Auguro a voi…” | Parole terribili

Erma Meta
Ermal Meta – Foto: Profilo ufficiale Instagram

Duro commento di Ermal Meta che si scaglia contro i responsabili. Il giovane cantante si scaglia contro i protagonisti del fatto.

Di origini albanesi ma naturalizzato italiano Ermal Meta è uno dei giovani artisti della musica italiana che più, piace ai ragazzi e non solo. Una voce calda e profonda la sua ve viene accompagnata da strumenti che spesso lui stesso suona. Prima di avere successo come solista ha fatto parte di due gruppi diversi, gli Ameba 4 e La Fame di camilla.

Canta come solista ormai da 10 anni e ha avuto, fino a questo momento, moltissimi motivi per essere soddisfatto della strada percorsa. 3 gli album pubblicati anche una vittoria al Festival di Sanremo dove ha preso parte in coppia con Fabrizio Moro cantando “Non mi avete fatto niente”.

Il padre era un violento e proprio per questo motivo, quando lui aveva solo 13 anni, la mamma lo porta in Italia insieme a suo fratello, per avere una vita diversa, per poter finalmente avere un’occasione. La sua strada Ermal la trova nella musica, la sua primissima donna.

Moltissimi i brani di successo che il cantante fino ad oggi ha pubblicati, alcuni al fianco di cantanti famosi come Fabrizio Moro ed Elisa. Senza dimenticare i brani che ha scritto per Marco Mengoni, Emma, Francesco Renga e molti altri ancora.

Delle dure dichiarazioni

Per una volta Ermal decide di non parlare della sua vita o della musica, ma si sofferma su un bruttissimo fatto di cronaca successo nei giorni scorsi in Sicilia. Su una serie di post Instagram, il cantante si rivolge a quel branco di mostri che ha stuprato una ragazzina.

Parole dure e crude le sue, giustificate anche dalla crudeltà dell’atto che questi ragazzi hanno commesso “lì in galera, se mai ci andrete, ad ognuno di voi cani auguro di finire sotto 100 lupi in modo che capiate cos’è uno stupro”. Poi continua “conoscono persone, donne, che da uno stupro non si sono riprese mai più” e si chiede “perchè la responsabilità sociale (si riferisce a chi dice che questo ragazzi devono essere recuperati), la sentiamo nei confronti dei carnefici e non in quelli della vittima?“.

 

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Il fatto

Quello a cui si riferisce Ermal è un fatto di cronaca successo attualmente. Era la notte tra il 6 e il 7 di luglio e la vittima è una ragazzina di appena 19 anni. I carnefici? Ragazzi come lei, che avanti agli inquirenti non hanno fatto altro che accusarsi a vicenda, tra chi diceva che uno di loro era un amico e lei era consensiente.

Ermal, un po’ come tutti noi spera che la giustizia almeno una volta funzioni, che ci si metta dalla parte della vittima e non dei carnefici, che quest’ultimi possano passare la loro vita in galera.