Tinto Brass, la confessione piccante spiazza il pubblico: “I sogni erotici non finiscono”
Tinto Brass lascia tutti senza parole con una confessione piccante che lascia tutti senza parole: ecco cosa ha detto
In Italia è nato negli anni Settata-Ottanta un genere cinematografico diverso da tutti gli altri ma che ha riscosso un successo intramontabile ed è proprio quella del regista per eccellenza, lui, Tinto Brass. In molti lo definiscono “Il Re dell’eros”, tanto che i suoi film sono stati davvero incredibilmente seguiti da un pubblico molto apio. Recentemente, in una intervista ha lasciato tutti senza parole con una dichiarazione piccante.
La sua carriera è cominciata al fianco di Roberto Rosellini in qualità di aiuto regista fino a diventare il grandissimo regista erotico italiano. Tra i film di maggior successo possiamo ricordare “La chiave”, “Miranda”, “Così fan tutte”, “Paprika”, “Monella”. Oggi, il genere erotico è completamente cambiato rispetto quei tempi e Tinto Brass ha espresso il suo pensiero circa il tema dell’erotismo e di come sia cambiato nel corso del tempo.
Tinto Brass, confessione piccante che lascia senza parole
In una intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, Tinto Brass ha definito il nuovvo porno online molto diseducativo nei ragazzi. A lui, infatti, il nuovo porno online non gli piace.
Nel dettaglio, ha confessato il suo pensiero circa le nuove piattaforme in cui ci si mostra in cambio di soldi: “No, me l’ha mostrato Caterina. Non mi pare una cosa bella da vedere. Manca qualsiasi mediazione estetica. Su Internet i minori che idea si faranno della donna? Di un oggetto, anziché di un soggetto. Ha perso il mistero. S’è conformata ai modelli pecorecci dei social.
Inoltre, oltre le nuove piattaforme, Tinto Brass nel corso dell’intervista ha svelato qualche dettaglio in più circa le persone con cui avrebbe avuto piacere a collaborare.
Tra queste Gianni Agnelli e Monica Lewinsky; Tinto avrebbe rivelato: “No, quella era verissima. Sembrava molto dotato, a giudicare dalle foto rubate mentre si tuffava dal suo yacht. L’avrei voluto per L’uomo che guarda, tratto da Alberto Moravia. La segretaria era molto divertita: “L’Avvocato la ringrazia, ma è troppo impegnato”.
Aggiungendo: “Cercai di scritturare pure Monica Lewinsky, per difenderla dalle maîtresse à penser che la coprivano d’insulti solo perché avrebbero voluto essere al suo posto nella Sala Orale della Casa Bianca”.