Daniele Scardina, perché è ridotto così: “Può capitare a chiunque” | Movimento del collo brusco
Daniele Scardina lotta tra la vita e la morte per un incidente che potrebbe capitare a chiunque: ecco cosa è successo al pugile.
Pugile italiano noto anche con il soprannome di King Toretto, Daniele Scardina è tornato al centro della cronaca nostrana in seguito ad un incidente che lo ha ridotto in fin di vita.
Ex compagno della conduttrice Diletta Leotta, Scardina ha fatto preoccupare molto i fan e tutte le persone a lui vicine.
Pochissimo tempo fa, infatti, ha avuto dei problemi seri di salute: le sue condizioni sono state ritenute fin da subito molto gravi.
Daniele Scardina lotta tra la vita e la morte
Lo scorso martedì 28 febbraio 2023, Daniele Scardina è stato trasportato d’urgenza in ospedale dopo un malore nella palestra FitSquare di Buccinasco. Concluso l’allenamento quotidiano, il pugile si è sentito male e, arrivato in ospedale in codice rosso, è stato sottoposto ad un intervento d’urgenza alla testa. In coma farmacologico, i medici hanno mantenuto riservata la prognosi parlando di condizioni molto gravi per lo sportivo.
Daniele Scardina è stato sottoposto ad un’operazione al cervello per la rimozione di un ematoma sottodurale e, negli ultimi giorni, il manager Alessandro Cerchi ha dato le prime informazioni positive sullo stato di salute del pugile. “Oggi ha fatto una risonanza che ha dato risultato positivo. Adesso bisogna aspettare che migliori per poi risvegliarlo definitivamente”, ha raccontato al Corriere della sera, parlando di lieve miglioramento e di una buona reazione agli impulsi da parte di Scardina. In attesa di ricevere notizie ancora più confortanti sullo stato di salute del pugile, un esperto ha spiegato nel dettaglio qual è stata la causa del malore.
Cosa ha ridotto in fin di vita il pugile
Alessandro Olivi, professore Ordinario di Neurochirurgia e direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Organi di Senso e Torace del Policlinico Gemelli di Roma, ha spiegato a Il Fatto Quotidiano quali sono state le cause del malore di Scardina. “Di fatto si possono verificare ‘rotture’ vascolari venose anche nel caso di traumi leggeri o a seguito di movimenti particolarmente bruschi […] A volte però l’ematoma sottodurale acuto può essere il risultato di rotture di piccole arterie superficiali conseguenti, in genere, a un trauma un po’ più severo” – ha spiegato – .“Non è da escludere quest’ultima ipotesi, nel caso del pugile Scardina, alla luce della rapidità con la quale si sono sviluppati i gravi sintomi che l’hanno portato all’intervento neurochirurgico di urgenza”.
“Non è possibile evitare completamente queste evenienze. Si possono diminuire i rischi attraverso l’uso, nel caso del pugilato, di caschetti protettivi di ultima generazione che possono assorbire di più determinati impatti”, ha aggiunto il professore sottolineando come sia improbabile che Scardina ritorni allo sport agonistico dopo l’operazione cui è stato sottoposto.